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Due libri sull’India diversi dai "soliti"

21 Marzo 2009 di 14 184 views

Ciao a tutti, rieccomi dopo una pausa dovuta a un viaggio all’estero. Voglio segnalarvi due libri che valgono la pena.

musica– Il primo che voglio segnalare è un saggio uscito qualche tempo fa ma che è sfuggito ai media; vale la pena di citarlo, sia per il valore dell’opera sia per il campo di studi trattato, poco frequentato in italia: la musica e la danza indiane. Gli autori sono il musicologo Paolo Pacciolla (già autore di “Il pensare musicale indiano“, Besa 2006) e la coreografa e ballerina di danza Odissi, Anna Luisa Spagna. Insieme hanno scritto “La gioia e il potere. Musica e danza in India“, edito da Besa con una prefazione della celebre indianista Marilia Albanese. I temi trattati vanno dalla concezione della musica e dell’arte coreutica nell’India classica alle espressioni che hanno avuto nel teatro-danza fino alle forme  contemporanee della danza classica indiana. E’ un excursus molto interessante, a cui mi sento di fare solo un appunto: peccato non aver aggiunto un capitolo sul cinema indiano e sugli enormi debiti che esso ha nei confronti delle forme teatrali e musicali tradizionali. Magari sarà oggetto di uno studio futuro….

racconti1– Il secondo volume degno di attenzione è una antologia di vari autori indiani tradotta da Delfina Vezzoli: si intitola “Erbacce. Racconti indiani” ed è pubblicata da Gaffi nella collana Godot. Sono racconti (di argomento vario) scritti dalla metà del secolo scorso a oggi, e comprendono sia celebrati autori indiani di lingua inglese come Anita Desai (che io però non amo molto, preferisco sua figlia Kiran) sia – e questa è la nota di originalità – autori  di lingue indiane: hindi (come Mahadevi Verma)  kannada, punjabi e malayalam. Purtroppo non sono tradotti dall’originale, bensì da una traduzione inglese, ma è pur sempre prezioso poter leggere in italia produzione indiana non di lingua inglese.

Buona lettura a tutti

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14 Risposte »

  • Silvia :

    Molto interessante!
    Quali autori di lingua malayalam ci sono in Erbacce? Come sai sono molto legata alla letteratura malayalam.
    Davvero ti piace più la Kiran? Io preferisco la madre, più composta, più delicata, più “matura”.

    Anche il libro su danza e musica mi interessa, pensa che cercavo proprio lui ieri sera in una libreria ma mi hanno sbattuto fuori perché mi ero attardata oltre l’orario!

  • Marco (autore) :

    Cara Silvia, in malayalam c’è solo un racconto di Thakazhi Sivasankara Pillai, ma ho dimenticato di dire che nell’antologia ci sono anche racconti in gujarati e in orya (sempre tradotti da traduzioni inglesi).
    Quanto alle Desai: Anita sarà anche matura ma io ogni tanto la trovo noiosetta….Kiran invece è più sfavillante e più audace.

  • Paolo :

    Grazie per la segnalazione. Per quando riguarda la sua osservazione, il cinema non rientrava nel nostro progetto, già molto ampio. Potrebbe essere una sollecitazione interessante per il prossimo libro.
    Un caro saluto
    Paolo

  • Rita :

    Libri davvero interessanti, soprattutto quello sulla musica e danza, magari ci fosse in italiano qualcosa sul kathakali!

    Mi sa che con i libri in lingue indiane la situazione sia simile alla letteratura cinese nei primi anni ottanta, tradotta – poco – e dall’inglese. Poi nelle università la lingua ha trovato il suo spazio, spero avvenga qualcosa di simile per le lingue indiane
    Il tuo blog è molto interessante
    a presto
    Rita

  • marco restelli (autore) :

    Mi spiace Rita, non ho presente nulla in italiano sul kathakali…ho solo un vecchio saggio in francese…
    ma forse sono io che non ne conosco, perché non mi sono mai occupato troppo di teatro indiano…
    a presto
    M

  • Silvia :

    Rita, ciao!
    Se ti interessa, in “Padrona e amante” di Anita Nair si parla un po’ di kathakali (ma è un romanzo, non un libro sul kathakali, poi a me Anita Nair non piace neanche molto…)
    ciao, silvia

  • ester :

    Bene!Ho già trovato qualcosa su cui iniziare!
    ciao!

  • marco restelli (autore) :

    per Rita: ho trovato di recente un libro in cui si parla di Kathakali e di altri stili di danza indiana, l’ho appena segnalato a Ester in un altro commento, comunque è “Le danze indiane” di Maria Angelillo, Xenia Editore 2008. ciao

  • Virgina Betclic :

    In risposta a Silvia, la kiran piace di più anche a me

  • Simonetta Magni :

    A PROPOSITO DELL’INDIA, VOGLIO SEGNALARVI IL MIO LIBRO

    “E RICORDATI CHE DOVRAI RINASCERE”

    disponibile oltre che nelle librerie Feltrinelli, sul sito http://www.ilmiolibro.kataweb.it

    PRESENTAZIONE DEL LIBRO
    Un accadimento che sa del sovrannaturale e l’incontro con un’India che è uno sconvolgimento continuo, lercia e sublime, squallida e spettacolare, magica ed orribile, custode di mille segreti.
    E incontrerà lui. Il suo sguardo brucia più del fuoco. Dicono che abbia molti poteri…
    Un viaggio interiore ed esteriore.
    Un’immersione nella saggezza.

    Simonetta Magni
    Rigorosamente autobiografico.

  • Marco Restelli (autore) :

    Grazie della segnalazione Simonetta. Teniamoci in contatto, ciao
    Marco

  • Simonetta Magni :

    Caro Marco, sarei molto lieta di collaborare con te e di esserti utile, se ve ne sarà l’occasione.
    Un caro saluto
    Simonetta Magni
    (mio nominativo di facebook: Libro sull’India)

  • Marco Restelli (autore) :

    Cara Simonetta, parliamone quando vuoi! un saluto, Marco

  • Simonetta Magni :

    Ciao Marco, ho notato soltanto oggi, su google, la tua risposta. Non so in che modo potrebbero essere utili la conoscenza e l’esperienza acquisiste in 16 anni di India e gli “stati di risveglio” che ho vissuto fin da ragazzina. Sathya Sai Baba mi spronò ripetutamente a scrivere questo libro per trasmettere all’Occidente una visione più realistica di ciò che è la spiritualità e perché tentassi di far comprendere l’Advaita Vedanta, che è un tema che riguarda molti di noi in quest’epoca di transizione. Ma nel libro ho descritto anche quella che è l’India vissuta da un’occidentale, come forse non era ancora mai stato fatto (ho letto per esempio il “viaggio in India” di Moravia, ed ho trovato che non vi sia sufficiente anima).
    L’handicap del mio libro è la distribuzione; non mi sono ancora occupata di trovare un buon editore e quella attuale lascia a desiderare.
    Perciò, sia che si tratti di affrontare temi spirituali all’interno di un festival o di altre occasioni, tienimi presente. Così avrò qualche altra opportunità di impegnarmi nell’opera di divulgazione che mi è stata affidata.
    Al momento mi sto organizzando per svolgere un ciclo di conferenze, e stanno uscendo delle interviste che mi riguardano su alcuni quotidiani e riviste.
    Un caro saluto
    Simonetta Magni

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