Come liberare Aung San Suu Kyi? Una discussione fra blogger sulla Birmania e gli Usa
Venerdì 31 luglio una giuria telecomandata dal regime militare birmano emetterà la sentenza nel processo ad Aung San Suu Kyi, leader dell’opposizione birmana e premio Nobel per la pace, accusata di avere trasgredito le regole degli arresti domiciliari. La leader birmana rischia da tre a cinque anni, e il verdetto sarà molto probabilmente di condanna, perché in questo modo la giunta militare potrà impedirle di partecipare alle elezioni politiche del maggio 2010.
Per evitare questo esito, una settimana fa il Segretario di Stato americano Hillary Clinton ha fatto capire alla giunta birmana che se Aung San Suu Kyi venisse liberata gli Usa sarebbero disponibili ad aprire nuove relazioni con la Birmania e a favorire investimenti in questo poverissimo Paese. Sulla posizione di Hillary Clinton si è aperto un dibattito su Birmania Campaign, un interessantissimo blog dedicato ai problemi della Birmania, del suo sottosviluppo e dell’oppressione (sui dissidenti e sulle minoranze etniche) esercitata dal regime militare, uno dei più totalitari del pianeta.
In questo intervento, intitolato “La miopia di Clinton sulla Birmaniaâ€, il giornalista/blogger Enzo Reale spiega le ragioni per cui la mossa della Clinton gli pare sbagliata, troppo limitata (perché porterebbe al massimo alla liberazione della leader e non del popolo intero) e tardiva. In quest’altro intervento, intitolato “Birmania, l’idealismo che non curaâ€, ho ribattuto invece che non possiamo confondere la realtà con i nostri desideri, e che nella situazione data – pessima, ma anche l’unica esistente – la proposta di Hillary Clinton è da considerarsi realistica. E che in ogni caso non saranno le sanzioni internazionali, bensì lo sviluppo economico, la chiave per aprire la Birmania al mondo e quindi arrivare alla liberazione del suo popolo e della sua leader.
In attesa di avere notizie sul processo ad Aung San Suu Kyi, il dibattito sulla Birmania è destinato a continuare in molte sedi. Chi volesse conoscere meglio la realtà politica di quel Paese – meraviglioso sotto molti aspetti, ma funestato da un regime oppressivo – può avere aggiornamenti e approfondimenti (oltre che su Birmania Campaign) anche su questi blog e bollettini: Sudestasiatico.com, Burma Campaign UK e Democratic Voice of Burma.

[…] fonte: Come liberare Aung San Suu Kyi? Una discussione fra blogger sulla Birmania e gli Usa Articoli correlati: Birmania libera! Ecco perché i generali hanno paura di una donna alimentata […]
Sono perfettamente d’accordo con te. Anni e anni di chiusura e di sanzioni non sono serviti a nulla se non a far sì che i militari continuino ad arricchirsi e il popolo a impoverirsi sempre di più.
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