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Una “sezione indiana” alla scuola materna. Un caso di discriminazione nella “civile” Emilia

27 Settembre 2009 di 9 124 views

Ecco una notizia che si commenta da sè. Discriminazione etnica e culturale in una zona d’Italia (l’Emilia) ad alta densità di immigrati indiani dal Panjab – in particolare di sikh – che lavorano nelle nostre campagne, si sforzano di integrarsi nella realtà italiana e vengono ripagati…con classi separate per i propri figli. I commenti dei politici stanno già arrivando, ma la realtà resta: un atteggiamento discriminatorio che va in direzione contraria anche al semplice buon senso. Una decisione resa ancora più triste dal fatto che il sindaco – che ha avallato la scelta del direttore scolastico – è del PD.
Come possiamo sperare che questi bambini di origine indiana diventino cittadini italiani a tutti gli effetti se vengono ghettizzati sin dall’asilo?

Qui sotto, la notizia “nuda e cruda”da Il Resto del Carlino. Ditemi voi cosa ne pensate, cari lettori…10758-scuolamaterna

Reggio Emilia, 25 settembre 2009 – Una classe di 24 bambini tutti indiani. Ma i loro genitori, ora, non li vogliono mandare a scuola. Dopo la prima elementare 100% straniera di Piacenza, a Reggio Emilia e’ stata istituita una ‘sezione indiana’ nella scuola materna statale del centro di Luzzara. Scelta che, anche a Reggio, come gia’ capitato a Piacenza, ha suscitato la reazione dei genitori, quelli immigrati, che non vogliono mandare a scuola i loro figli in una classe che li isola dagli italiani e dagli altri bambini.

Si tratta di una decisione discriminatoria. Si e’ scelto di sottostare alla spinta separazionista e xenofoba che si aggira nel territorio” dicono in coro Cgil, genitori e associazioni di migranti. Lunedi’ nel corso di un presidio davanti alla scuola si terra’ un incontro con i genitori italiani e martedi’ il caso sara’ portato all’attenzione del provveditore provinciale agli studi Vincenzo Aiello. Cgil e coordinamento immigrati contano infine di coinvolgere anche i parlamentari reggiani.

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9 Risposte »

  • Enrico :

    che tristezza…

  • elena :

    Buona sera,
    non ci sono parole…
    I bimbi sono innocenti, e non hanno nessun tipo di problema, ad accettare in classe, come compagno di gioco o di banco, un individuo straniero: che sia di colore, che abbia gli occhi a mandorla, o che sia portatore di handicap, sono i genitori di oggi che non sanno affrontare l’integrazione e creano problemi inesistenti ai loro figli, al futuro del mondo di domani…
    Quale genitore, non ho mai avuto nessuna remora, i miei figli frequentano compagni di classe e amici di etnie diverse…devo constatare che hanno un rapporto migliore con loro che con i cittadini italiani…
    Spero vivamente che il provveditore agli studi voglia cancellare questo incidente, e che i 24 bimbi, vengano inserti insieme ai nostri italiani…
    Ciao Elena

    p.s.: per favore se ti sarà possibile ci terrai informati sugli sviluppi….grazie

  • Silvia :

    L’idea di creare dei ghetti è veramente dannosa, per tutti quanti…

  • nemesi :

    Ma smetterla di fare le anime belle io a quel paese ci vivo vicino e noi cittadini viviamo tutto i giorni e capiamo che cosa significa avere una immigrazione locale che tra il 10 e il 20% della popolazione arrivato tutta nel giro di meno di 10 anni.
    Gli indiani sono i primi a chiudersi in una loro sottocomunità all’interno del paese: hanno negozi gestiti da indiani, che vendono solo cose indiani e i clienti sono solo indiani.

    Quando si lascia un’immigrazione indiscriminata e di massa, proveniente da un unico luogo geografico e nel giro di poco tempo, è naturale che gli immigrati stessi invece di integrarsi nel paese che li ospita tentino di ricreare la loro comunità. Ma sono i primi a chiudersi, a vivere solo secondo le loro tradizioni e a non integrarsi ed è anche logico che alla comunità locale che li ospita dopo di un po’ questo comportamento inizi a stare sulla balle specie quando l’amministrazione locale non fa altro che favorire gli immigrati con la scusa dell’integrazione chiudendo gli occhi sulle irregolarità e dando loro una via di accesso preferenziale al welfare.

  • MilleOrienti (autore) :

    caro Nemesi, grazie per la tua risposta. Non credere che io voglia fare “l’anima bella” come dici tu, o che non conosca la realtà dell’immigrazione indiana in Italia: ho partecipato a un libro che si intitola “I Sikh. Storia e immigrazione” che parla proprio dei problemi dell’immigrazione indiana in Italia- perché non è facile per nessuno, chiaro, italiani compresi… E non ci deovno essere “occhi chiusi sulle irregolarità”, anche questo è chiaro.
    Però, bisogna ricordarsi che gli indiani si “chiudono“ perché normalmente non hanno modo di comunicare con gli italiani, dato che di solito la grande maggioranza dei nostri concittadini non parla neanche inglese. Non è colpa loro, non è colpa nostra. Però è così.
    Fanno negozi per indiani perché hanno, per esempio, una cucina raffinatissima (hai mai assaggiato la cucina indiana? Te lo consiglio) che richiede una serie di spezie e di ingredienti che qui di solito non si trovano.
    E a differenza dei cinesi – che creano chinatown in tutto il mondo e stanno lì per generazioni – gli indiani invece tendono a integrarsi nelle società in cui vivono, pur mantenendo le proprie tradizioni (che mi sembra normale, l’abbiamo fatto anche noi italiani emigrati a Brooklyn).
    Conviene a tutti che loro si integrino, perché sono intelligenti e colti, e imparano in fretta in tutti i campi.
    Un esempio: una delle ragioni del boom della Silicon Valley negli Usa è stato l’utilizzo di ingegneri informatici indiani (sono il 40% del totale in Silicon Valley).
    Ci vuole tempo e pazienza, non è facile. Ma poi i risultati positivi dell’integrazione arriveranno.

  • Giancarlo :

    Oltre che del tutto sbagliata, mi pare una decisione contraria agli ultimi orientamenti del Ministro Gelmini, che vorrebbe introdurre una quota di alunni di orgine straniera nelle classi, proprio per spalmarla in maniera uniforme. E’ di sicuro un scelta di stampo dirigista, ma non vedo soluzioni migliori per evitare situazioni estreme di questo tipo.

  • jack :

    salve.. sono un ragazzo indiano e abito in italia ormai 10 anni e ho cominciato dalla 4 elementare e posso dire che nn è stato molto facile integrarmi perche certe persone con la loro mentalita chiusa ti rendono tutto difficile….però posso dire una cosa sull nostro comportamento,visto ke io stesso sono un sikh noi tendiamo ad essere chiusi certe volte xke nn vogliamo problemi cioè, io lascio in pace te e tu fai lo stesso con me. xo la questione delle classi nn mi piace xke se tu tieni i bambini separati quelli si chiudono ancora di piu…

  • MilleOrienti (autore) :

    Grazie Jack per la tua testimonianza. Torna a trovarci su MilleOrienti e segnalaci tutto quello che secondo te può essere importante riguardoa alla vita della comunità indiana in Italia. Ciao! Marco

  • chicca :

    si veramente scandaloso!!!!!! i bambini indiani dovrebbero andare nelle scuole dove ci siano italiani x integrarsi con loro…invece sn tagliiati fuori dalla comunità e costretti a restare fra di loro in un ghetto dove sn presenti solamente indiani…nn mi sembra giusto e tutta la colpa è dei genitori di questi bimbi che nn accettano che i figli comunichino con compagni di altre religioni o di altre abitudini o tradizioni!

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