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Il nuovo film di Deepa Mehta vince a Firenze il Festival del Cinema Indiano “River to River”

11 Dicembre 2009 di 5 145 views

La nona edizione di River to River. Florence Indian Film Festival si è conclusa giovedì 10 dicembre, con un grande successo di pubblico e di stampa, nell’ambito del cartellone di rassegne “50 giorni di cinema internazionale” a Firenze. Le selezione dei film in concorso, le sezioni speciali e la retrospettiva dedicata a Guru Dutt, l’Orson Welles indiano anni ’50, hanno avuto un ottimo riscontro.

Numerosi gli ospiti di questa edizione: fra i registi ricordiamo anzitutto Ketan Mehta, autore di successi come Mirch Masala e The Rising, qui con il suo nuovo film Colours of Passion, biografia del grande pittore Raja Ravi Varma. Molto azzeccata l’idea della direttrice del Festival, Selvaggia Velo, di abbinare la presentazione del film a una bellissima mostra delle opere di Raja Ravi Varma, allestita nel museo fiorentino di Marino Marini. Al festival fiorentino sono intervenuti anche i registi Raja Menon, Sooni Taraporevala (brillante sceneggiatrice di Mira Nair qui alla sua prima regia), Sanjeev Sivan, Kartik Singh e Dev Khanna; le attrici Nandana Sen e Iyanah Bativala, e lo sceneggiatore Shakir Kadri.

Durante la serata finale sono stati annunciati i vincitori del River to River Digichannel Audience Award:
-  sezione lungometraggi: l’intenso e suggestivo Heaven on Earth di Deepa Mehta (a fianco, la regista, e sopra la locandina del film). Mehta, nata ad Amritsar, attualmente vive a Toronto in Canada, e il suo nuovo film racconta appunto l’isolamento e la delusione di una neo-sposa panjabi immigrata in Canada. Deepa Mehta è internazionalmente nota sopratutto come autrice della celebrata trilogia «Fuoco, Terra e e Acqua», appena raccolta in cofanetto DVD anche in italiano.
sezione cortometraggi: il pregnante lavoro di animazione Topi di Arjun Rihan
sezione documentari: l’interessante e scioccante Children of God di Yi Seung-jun, che racconta come vivono di espedienti i bambini di strada intorno al sacro sito funerario di Pashupatinath, alla periferia di Kathmandu, in Nepal.

Nel Festival fiorentino abbiamo visto numerosi ottimi film: ci sarà qualche distributore italiano abbastanza lungimirante da volerli portare nelle nostre sale? Non ci vuole particolare coraggio, basta solo un po’ di intuito, la capacità di cogliere i trend: l’ interesse per il cinema indiano in Italia è un trend in evidente ascesa, specialmente nelle nuove generazioni. Nell’attesa di vedere se la distribuzione italiana continuerà o meno la sua politica dello struzzo, diamoci un appuntamento a dicembre 2010, per festeggiare insieme il  decennale di River to River!

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5 Risposte »

  • Silvia :

    Che peccato che non ci siamo incontrati. Be’, sarà per il decennale!
    Ti è piaciuto il film della Metha? A me sì, però meno di altri film in concorso e meno di altri film della Metha.
    L’ho visto subito dopo il film di Raja Menon e dalle prime scene (le donne che cantano, la pentola sul fuoco, il carretto che passa, il tempietto con quello che ci dorme vicino) ho pensato che l’occhio che vede quelle scene (bellissime, per altro) è proprio l’occhio di un occidentale che va in India, un occhio esterno.

  • MilleOrienti (autore) :

    Silvia, il film che ho amato di più al festival è stato «Khargosh» di Paresh Kamdar, un film fche racconta una storia di iniziazione all’amore e che era fatto di terra, acqua, aria, colori, odori, insomma un film poetico e intenso fatto di tutti gli elementi dell’India. Kamdar è un bengalese che ben rappresenta la raffinata tradizione del cinema bengali. Ma con sorpresa alla fine della proiezione ho notato che era piaciuto a pochi. Molti (fra cui gli amici del forum Bollywood Italia) non lo avevano apprezzato. Bisognerà riparlarne – io resto dell’idea che sia un piccolo capolavoro.
    La sensazione di cui parli l’ho provata in altri (peraltro bellissimi) film della Mehta. E’ un po’ un’India vista con occhi globalizzati, come accade in vari autori del Middle Cinema contemporaneo.
    La prossima volta speriamo di incontrarci! ciao
    Marco

  • Silvia :

    Marco, non ci crederai ma il film che mi è piaciuto di più (fra quelli in concorso) è stato anche per me Khargosh (visto domenica sera prima di scappare via!).

    Fotografia stupenda, e grande capacità di descrivere sentimenti e sensazioni in tono delicato e profondo.
    Sento ancora il tintinnare dei braccialetti che riecheggia per tutto il film!

    Mi fa piacere che sia piaciuto anche a te. Gli ho dato un bel “5” come voto alla fine. Peccato che non sia piaciuto al resto del pubblico…

  • ester :

    ciao marco,
    è stata davvero un’esperienza indimenticabile anche per me!la prima volta che riesco a partecipare da quando vivo a Firenze!

  • sonia :

    non mi sorprende questo successo. tutti i suoi film sono molto belli. Khargosh l’ho cercato su internet perchè avevo letto il commento di Silvia sul suo blog e mi aveva incuriosita, la storia…Purtroppo non ho avuto successo. forse è troppo presto..

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