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Migliora la situazione degli sfollati tamil nello Sri Lanka

14 Dicembre 2009 di 3 406 views

Dopo la fine, nel maggio 2009, di una guerra civile durata 30 anni, lo Sri Lanka ha voltato pagina, avviando una politica di unità nazionale tesa a far entrare il Paese in una nuova fase di sviluppo economico e turistico. MilleOrienti ha descritto la nuova situazione del Paese in questo post. Ora dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) giungono altre buone notizie: è stata restituita «libertà di movimento a circa 135.000 sfollati interni di etnia tamil che si trovano in 20 campi chiusi nel nord del Paese, a Vavuniya, Mannar, Jaffna e Trincomalee». Il comunicato dell’UNHCR è qui. I problemi di assistenza non sono comunque del tutto risolti, e resta la questione dello sminamento del territorio nella penisola settentrionale di Jaffna. Per brevità riporto qui sotto alcuni stralci conclusivi del rapporto Onu.

«…..I team dell’UNHCR hanno inoltre riferito che in generale le persone sono felici di ritornare nelle proprie aree d’origine in cui i servizi di base, come le cliniche e le scuole, stanno riaprendo.

Benché l’UNHCR accolga con favore il processo di rimpatrio, spera anche che nel contempo il processo di sminamento riesca a tenere il passo con l’elevato tasso di rimpatri e che gli sfollati interni vengano fatti tornare solo in aree bonificate o in cui le zone a rischio mine siano chiaramente delimitate. L’UNHCR continuerà a seguire queste questioni con le autorità. Inoltre sono necessari ulteriori sforzi per migliorare le infrastrutture e per assicurare ai rimpatriati i mezzi di sostentamento adeguati. L’UNHCR sta dando il suo aiuto al processo di rimpatri consegnando a tutte le famiglie un sussidio per l’alloggio di 25.000 rupie (250 dollari) e aiuti non alimentari. Inoltre sta monitorando la situazione e le condizioni nelle aree di rimpatrio per individuare eventuali carenze nell’assistenza.

Al termine del conflitto del maggio 2009, nei campi di Vavuniya, Mannar, Jaffna e Trincomalee c’erano circa 280.000 nuovi sfollati. Da agosto oltre 150.000 sfollati interni della ex zona di conflitto – più del 50% del totale di sfollati interni dopo il conflitto – hanno lasciato i campi nel nord e est dello Sri Lanka, la maggior parte di loro prendendo parte al programma di rimpatri del governo dello Sri Lanka. Questo ha riguardato circa 29.000 persone con necessità specifiche, come gli anziani e le donne in gravidanza, alcune delle quali sono state accolte da strutture assistenzialiı.

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