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Le antinotizie, il silenzio dei media e l’ora di geografia a scuola. Perché in Italia il mondo non esiste?

30 Gennaio 2010 di 9 581 views

Potremmo chiamarle “antinotizie”. Sono quelle notizie che in molti Paesi del mondo fanno discutere e in Italia invece passano del tutto inosservate (il dibattito Pdl-Udc-Pd evidentemente soddisfa, secondo Tv e quotidiani, ogni possibile curiosità umana). Questo avviene perché sono considerate non significative, cioè  “non-notizie”? No: è una questione culturale e sociale.
Il terreno principe delle antinotizie, per i mass media italiani, è quello degli Esteri. Il mondo non esiste quasi, per i media italiani.
Il silenzio mediatico è dovuto a questo: i mass-media sono convinti che i mass-italiani non siano interessati al mondo e quindi certe notizie non si danno. Sono antinotizie.  Storicamente, gli Esteri sono sempre stati negletti, sia dalla nostra Tv sia dai nostri “grandi” quotidiani. Oggi fanno eccezione i personaggi e gli eventi da prima pagina: Obama, i territori di conflitto con il terrorismo islamico, il Medio Oriente, un po’ di folklore dall’Europa…
Peccato che nel mondo ci sia tanto di più. E che su moltissimi Paesi del globo non si pubblichi nulla, per mesi. A volte per anni.

La ministra Maria Stella Gelmini

Il provincialismo dei nostri mass media è in perfetta consonanza con i programmi  della ministra Gelmini, che sta ulteriormente riducendo le (già insufficienti!) ore di geografia a scuola. Idea geniale, in un mondo sempre più globalizzato, che richiederà agli italiani del futuro – gli studenti di oggi – una conoscenza approfondita delle civiltà degli “altri”. Perché gli italiani viaggeranno sempre più a casa altrui, e gli “altri” verranno sempre più a casa nostra. La geografia, in tutte le sue declinazioni – geopolitica, geoeconomia, geografia sociale, geografia religiosa – dovrebbe essere una materia principe, in un mondo sempre più connesso.
Invece è ridotta anch’essa ad “antinotizia”.

Dunque, il silenzio dei nostri mass media sul mondo e il silenzio della scuola italiana sulla geografia sono lo specchio di una vecchia idea provinciale dell’Italia. Ma davvero gli italiani vogliono questo?

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9 Risposte »

  • Antonella Appiano :

    Temo di sì, Marco. Poca gente viaggia davvero. Pochi sono curiosi del mondo. Pochi si interessano “all’altro” anche ci vive accanto. Troppi ritengono che la “nostra civiltà” sia superiore. La coabitazione fra popoli culture, religioni è un fenomeno sempre esistito. Ma che oggi ha assunto un ritmo accelerato e nuovi connotatati. Per viverlo con ricchezza e vantaggio reciproco, sarebbero necessarie serenità, spirito costruttivo e soprattutto conoscenza. Il progetto governativo è chiaro. Il ‘non sapere’ aiuta a diffondere messaggi sbagliati. A creare confusione. E’ un elemento di prepotenza e di strumentalizzazione. Ma come ha scritto Cesare Zavattini “l’ignoranza spesso diventa una zattera di salvataggio”. L’anno scorso, durante l’attacco di Gaza, quando chiedevo in giro: “Scusi lei sa dov’è Gaza?” (nota bene niente di specifico sul contesto o sul conflitto), le risposte andavano da: ‘non lo so’, a ‘da qualche parte in Africa’. Età, appartenze sociali diverse. ‘Non lo so’. E allora mi informo, magari. Gli strumenti certo oggi non mancano. Invece, indifferenza totale.
    Come scrivi, giustamente, mai come in questo momento, la geografia (economica, politica) andrebbe studiata anche per capire come va il mondo. E il massacro della scuola della nostra ministra MariaStar non farà che peggiorare le cose. Ma l’Italia è sempre stata una Italietta dei campanili, un Paese dalle vedute ristrette. Di questo ormai sono tristemente sicura. Antonella

  • jacopopasotti :

    Temo di sì, Marco, lo dico anche io. E dici bene che “Oggi fanno eccezione i personaggi e gli eventi da prima pagina: Obama, i territori di conflitto con il terrorismo islamico, il Medio Oriente, un po’ di folklore dall’Europa”, ed il terremoto di Haiti. L’informazione naviga a vista e questo genera una non-informazione perché è basata sulla sensazione, sull’allarme. Finito l’allarme, calmati gli umori, l’informazione scompare. Lascia il campo. E questa non è informazione, perchè non lascia una traccia permanente, perchè non cambia il nostro modo di vivere, il modo di vedere gli altri. Ci distrae con la prossima sensazione ed il prossimo allarme. In una staffetta di non-informazioni che noi ingeriamo distratti. Ma i media, tu lo sai, non sono un educational – sono un business, e rispondono alle leggi di mercato di ora. Intanto si erode la unica grande fonte di informazione assicurata ad un individuo nella propria esistenza: l’educazione. Meno geografia, meno biologia… più che cosa?

  • jaska :

    caro Michele, pertanto dovrò rinunciare ad ogni mio desiderio di essere corrispondente estero (probabilmente in India) per l’informazione italiana? :- S

  • Addio all'ora di geografia a scuola | speciale in Liquida :

    […] Le antinotizie, il silenzio dei media e l’ora di geografia a scuola…. […]

  • elena :

    Caro Marco,
    che dire di questa Ministra…Lei, forse, la geografia l’ha studiata, noi genitori di oggi la conosciamo, i nostri figli che sono il futuro, non ne hanno diritto:-(…la riforma della scuola, fortemente voluta, taglia su tutte le ore, evidentemente vuole che gli studenti di oggi, rimangano ignoranti, e se desideri conoscere, non farlo a spese dello Stato, ma arrangiati:-(
    Chissà perché, invece di tagliare i fondi alla scuola, che questa sia primaria, secondaria inferiore e superiore e poi, all’ultimo stadio del sapere, non si tagliano le indennità, i gettoni di presenza, quando partecipano alle sedute di Camera, Senato e Parlamento, i benefit per non parlare dello stipendio…
    Ieri sera guardavo un servizio al Tg, posti disponibili 40, iscritti in 50: genitori in coda, dalle 21 (le iscrizioni aprono la mattina successiva alle 9) per iscrivere i figli al tempo pieno; ogni ora l’appello fino alle 24, contrappello ogni due ore fino alle 6.00 e poi ancora ogni ora fino all’apertura: se per caso ti allontani o ti addormenti e alla chiamata non rispondi “presente”, vieni depennato, insomma, io non ho fatto il servizio militare, ma credo funzionasse così:-)…
    Per concludere e rispondere alla tua domanda: credo che gli italiani non vogliono questo, ma purtroppo, anche se ci ribelliamo, ci tagliamo, perché lo Stato “impone” e noi “rispettiamo”!!
    Buona giornata

  • sonia :

    sapete qual è la conseguenza di questa riforma?§ gli effetti che produce su queste basi (le risposte che adesso danno gli studenti di 16-17 anni)

    Sono VERE:

    TRISTEMENTE VERE

    La palestina si trova in Israele
    L’indiano è una delle religioni dell’Asia
    Le religioni più importanti dell’Asia sono : l’induismo, l’islamismo, il colonialismo e il positivismo
    Il Lamaismo è una religione dove i preti si vestono di pelli di Lama
    Gli indiani sono tutti poveri, analfabeti e senza casa
    Il tibet è in un’estrema regione della Russia
    I continenti sono 5: asia, europa, cina africa e stati uniti
    Calcutta? è in Romania, perchè ci è nata madre Teresa
    L’Himalaya è in Russia
    I monti Urali sono in Germania
    In Africa settentrionale c’è polare-nordico
    I fiumi più importanti dell’India sono il Lito e L’Argi

    il PROCESSO DI CONOSCENZA GEOPOLITICO è SCURAMENTE LUNGO E DIFFICILE…MA FORSE C’è BISOGNO DI RIVEDERE QUALCOSA IN ALCUNE DECISIONI………

  • jaskirat :

    io ho vent’anni e ho tanti ma tanti dubbi su questa riforma… perché se i ragazzi vengono su come ha descritto la nostra amica sonia è da disperati..poiché anche loro saranno grandi come faranno a gestirsi o fare una qualsiasi cosa, se noi tagliamo tutte le loro basi, le radici su cui loro si appoggiano..certamente anch’io sono uno di loro, ho solamente vent’anni rispetto a voi so molto di meno..quindi per questa situazione di dovrebbe fare qualcosa..e dovremmo essere noi visto che il popolo siamo noi il governo si appoggio su di noi..Res publica-cosa pubblica, queste deccisioni aspettano anche al popolo, ai genitori, ai nonni, a un ragazzo, a una ragazza, a ogni cittadino. se ho detto qualcosa di sbagliato chiedo scusa…

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