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India: ci sono più cellulari che gabinetti

15 Aprile 2010 di 5 160 views

Politologi e sociologi litigano da anni sulla Shining India, cioè sul boom economico  che, con una crescita annua del 9%, sta cambiando il volto dell’India. Litigano, gli espertoni, per stabilire se questo sviluppo economico selvaggio abbia ricadute positive su tutto il Paese o soltanto su alcune fasce della sua popolazione, o addirittura non finisca per arricchire alcuni e impoverire altri.
Lasciando da parte i Sapienti tuttologi indiani (in Italia ne abbiamo vari, come il prof. Sartori, e ci avanzano pure) vi allego qui sotto una notizia odierna dell’Agenzia Ansa. Una notizia che vale più di un libro di 500 pagine…

In India ci sono piu’ telefonini che  gabinetti. E’ l’ironica conclusione a cui giunge un nuovo  rapporto delle Nazioni Unite ripreso dai media indiani.    Lo studio traccia un quadro della disponibilita’ mondiale di  servizi igienici ed e’ stato realizzato dall‘Istituto per  l’acqua, l’ambiente e la salute (Inweh) dell’Universita’ delle  Nazioni Unite.      Secondo stime del 2008, solo il 31% della popolazione indiana, ovvero circa 366 milioni di persone, puo’ permettersi  un gabinetto, mentre la maggior parte e’ costretta a fare i propri bisogni all’aperto, un’immagine molto frequente nelle campagne  indiane. D’altro canto negli ultimi dieci anni si e’ verificato un vero e proprio boom della telefonia cellulare. Il numero di telefonini ha raggiunto la cifra record di 545 milioni e ogni mese aumenta di 10-15 milioni. Mentre nel 2001 il numero di connessioni era di appena 0,35 per 100 abitanti, questo rapporto e’ ora salito a 45 per 100 abitanti.  «E’ una tragica ironia» – commenta Zafar Adeel, responsabile del centro di ricerca che ha base in Canada – «che in India, dove grazie al benessere la meta’ della popolazione possiede un  telefonino, quasi meta’ della gente non possa permettersi di  soddifare una necessità di base come quella di avere un  gabinetto».   Il rapporto indica che nel mondo ben 1 miliardo e 100 milioni di persone sono costrette a defecare all’aperto con conseguenze  negative per la salute pubblica, l’ambiente e anche per la  dignita’, soprattutto per quanto riguarda le donne.    Gli esperti dell’Onu indicano anche un piano di azione in nove punti per raggiungere l’ambizioso traguardo contenuto degli Obiettivi di sviluppo del Millennio che consiste nell’aumentare  della meta’ la dotazione mondiale di servizi igienici entro il  2015.

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5 Risposte »

  • tuttoqua :

    Facciamo due conti: 366 milioni di indiani possono permettersi un gabinetto. Nel mondo, 1,1 miliardi di persone fanno la cacca nei campi. Ora, siccome la popolazione indiana sfiora i gli 1,3 miliardi, ne deduco che la quasi totalita’ di quelli che non hanno servizi igienici si trovano in India. Domanda: Rampini lo sa?

  • MilleOrienti (autore) :

    No, temo che nessuno lo abbia avvertito… 🙂

  • India: ci sono più cellulari che gabinetti :

    […] Fonte Articolo: India: ci sono più cellulari che gabinetti […]

  • Piero Verni :

    Francamente mi sembrano statistiche un pochino del cavolo.
    In pratica solo gli indiani farebbero i loro bisognini nei campi. 934 milioni. Ne rimarrebbero fuori solo 166 milioni. E gli altri? i cinesi tutti con WC e doccia? Gli africani? I sudamericani? E gli altri popoli asiatici e/o del cosiddetto Terzo Mondo?
    Avendo viaggiato un pochino non ho proprio ricavato la medesima impressione.
    Mai stati nelle campagne vicino a Chengdu? O in quelle egiziane? Nelle campagne amerindie, così come in quelle africane, non ho mai viaggiato ma da quanto leggo non ne ricavo proprio il quadro che fornirebbe la statistica in questione.
    Esperienze “empiriche” contro “scienza” statistica? Mah!
    Poi Rampini avrà i suoi limiti nell’interpretare l’esperienza indiana ma se sono queste statistiche che dovrebbero inficiare le sue analisi…

  • L’India, i tablet e la scuola | Crocevia… tra Oriente e Occidente :

    […] in un paese da 1,2 miliardi di persone, ha già fatto alzare le antenne a diversi produttori di strumenti ed applicazioni hi-tech per l’apprendimento… […]

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