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Festivaletteratura 2010: voci dall’Asia e un focus sull’Iran

5 Settembre 2010 di 4 329 views

Bibliofili già in fibrillazione, per l’avvicinarsi di uno dei più interessanti appuntamenti dell’anno: il Festivaletteratura di Mantova edizione 2010,  che quest’anno si svolgerà dall’8 al 12 settembre. Il pur ricco programma della manifestazione comprende purtroppo ancora pochi scrittori provenienti dall’Asia – continente che ormai produce molto del meglio del panorama letterario mondiale. Vale la pena comunque sottolineare la presenza, a Mantova, di alcuni autori  di indubbio interesse. Come l’anglo-pakistana Kamila Shamsie, autrice di Ombre bruciate (ediz. Ponte alle Grazie), che sarà presente giovedì sarà settembre alle 11,30. Lo stesso giorno, alle 20,45, ci sarà un incontro con l’iraniana Azar Nafisi, autrice del celebre Leggere Lolita a Teheran (Adelphi), a Mantova per presentare Le cose che non ho detto (Adelphi), mentre venerdì 10 alle 16,30 lo scrittore iraniano Kader Abdolah, già noto per La casa della moschea, presenterà la sua nuova opera: Maometto per principianti (Iperborea). A proposito di Iran vale la pena di non perdere, venerdì 10 settembre,  la lunga giornata in Piazza delle Erbe dedicata a Iran 2.0. Testimonianze digitali dall’Iran contemporaneo, dove si farà il punto sull’attività dei blogger iraniani nella blogosfera e nei social network, attività oggi più importante che mai per far conoscere al mondo la realtà del Paese superando le censure del regime degli ayatollah.

Tishani Doshi

Del ruolo dei blogger come protagonisti della controinformazione iraniana si parlerà anche venerdì 10 alle ore 19 in piazza Leon Battista Alberti nell’incontro su I vagabondi persiani di Google Reader. Sempre venerdì alle 10,30 ci sarà una figura che sta emergendo nel panorama della nuova letteratura anglo-indiana: Tishani Doshi, poetessa, ballerina e giornalista, con il suo romanzo d’esordio Il piacere non può aspettare (Feltrinelli), di cui avevamo parlato in occasione della sua precedente partecipazione al Salone del Libro di Torino 2010. Infine, imperdibile domenica 12 alle 11,30 l’incontro con la geniale scrittrice giapponese Natsuo Kirino il cui ultimo romanzo uscito in Italia è L’isola dei naufraghi (Neri Pozza/Giano). Di lei, delle sue opere e della riduzione cinematografica del citato romanzo ha più volte parlato il blog Biblioteca giapponese. Buona letteratura a tutti.

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4 Risposte »

  • Silvia :

    Ciao Marco, io sono veramente depressa, tutto ciò che mi interessa è di giovedì e venerdì, cioè quando lavoro e non posso venire… Uffaaa!
    A proposito di Tishani Doshi, ho stabilito che è decisamente più famosa in Italia che in India: in India l’ho citata a chiunque si interessasse un po’ di libri indiani scritti in inglese e non ho trovato nessuno che ne avesse mai sentito parlare. Poi ho trovato il suo libro in una sola delle numerose librerie che ho visitato!

  • marco restelli (autore) :

    cara Silvia, ti capisco per quanto riguarda Mantova, pensa che non ci potrò andare neanch’io….:-( Quanto a Tishani Doshi, è una poetessa (quindi ha un pubblico di élite, visto che ben pochi leggono poesia) e come romanziera è all’esordio, perciò nessuno stupore che non sia conosciuta!

  • Silvia :

    Sì, sono d’accordo: non mi sorprende che non sia molto conosciuta, è che invece in Italia spopola!
    Chiacchierando un po’ con scrittori/lettori indiani mi è capitato più volte: molto spesso gli scrittori indiani che da noi sono famosi non lo sono da loro e vicecersa… (parlo solo di fama, non di qualità letteraria)
    Lo sapevo già, ma è stato bello confrontarsi ancora una volta.

    Peccato per Mantova, ciao e a presto!

  • sonia :

    Caro Marco,
    questa volta salto anche io. impegnatissima a lavoro e nelle attivita’ collaterali.
    Per quanto riguarda la Doshi mi permetto di dire, dopo aver letto in inglese le sue poesie e il so libro, che forse e’ meglio che continui a scrivere poesie per i te’ delle cinque oppure che continui a ballare (non ho avuto ma il piacere di vederla). Una cosa e’ certa,ci sono ingredienti vincenti: un genitore occidentale, una buona famiglia, una bella presenza e il contatto giusto per una casa editrice importante in Italia. Diciamocelo, il suo libro non e’ grandioso!
    Silvia ha ragione, in India molti autori, famosissimi da noi, sono degli emeriti sconosciuti. Seth, Gosh e Rushdie sono delle celebrita’ma Doshi e’ davvero un’ombra. Avevo scritto un post su Doshi in occasione di Incroci di civilta’ a Venezia: http://namasteoltre.blogspot.com/2010/05/la-letteratura-indiana-da-torino.html

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