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I volti del Buddha in mostra a Milano

5 Ottobre 2010 di 4 436 views

Circa cento opere d’arte raffiguranti i più diversi aspetti della devozione buddhista: è il piccolo tesoro della mostra L’Arte Buddista dell’Asia Orientale aperta fino al 30 novembre al Museo d’Arte e Scienza di Milano (Palazzo Bonacossa, via Quintino Sella 4, ingresso libero).
Fatta eccezione per le sculture del Gandhara presenti nel Museo nazionale d’arte orientale di Roma, quella esposta a Milano è probabilmente la più importante collezione permanente di arte buddhista  in Italia, e il merito di averla creata va a uno scienziato, Gottfried Matthaes, che seppe unire il proprio lavoro di fisico alla passione per l’arte orientale ma anche africana (ampiamente rappresentata anch’essa nel Museo di Palazzo Bonacossa) collezionata durante numerosi viaggi.
Matthaes è recentemente scomparso ma la sua passione gli sopravvive nel Museo d’Arte e Scienza che festeggia il ventennale con questa mostra curata da Renzo Freschi (arte indiana) con Marilia Albanese (arte indocinese) e Rossella Marangoni (arte sino-giapponese). Si tratta di opere in pietra, legno, avorio, bronzo, spesso opere votive donate dai devoti a templi e monasteri buddhisti. Il Buddha vi è rappresentato in molte forme – in aspetto regale oppure come semplice monaco – ma in tutte permane il fascino del suo  distaccato sorriso: il sorriso dell’Illuminato che ha compreso la Legge universale delle cose – il Dharma – e ne ha fatto dono al mondo.

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4 Risposte »

  • Giancarlo :

    interessante..non mancherò di visitarla!

  • I volti del Buddha in mostra a Milano :

    […] Guarda Originale: I volti del Buddha in mostra a Milano […]

  • tonii :

    “è probabilmente la più importante collezione permanente di arte buddhista in Italia”

    mai sentito parlare del MAO di Torino?

  • marco restelli (autore) :

    Ciao Tonii, ti rispondo per punti:

    1) non solo ho sentito parlare del MAO di Torino ma ho dato spesso conto su MilleOrienti delle attività del MAO.
    Per esempio in questo post (http://www.milleorienti.com/2010/03/08/al-mao-di-torino-una-splendida-mostra-di-miniature-indiane/)
    e in questo post (http://www.milleorienti.com/2009/12/12/che-spazio-ha-larte-orientale-in-italia-ecco-cosa-ce-e-cosa-manca/)
    e anche in questo post (http://www.milleorienti.com/2009/12/22/tre-libri-sullasia-per-le-vacanze-di-natale-e-oltre/)
    e naturalmente sto per fare un post sulla mostra di lacche e ventagli giapponesi in corso al MAO fino al 16 gennaio.
    Se poi avrai la buona grazia di allungare lo sguardo nella colonna di destra di questo blog, nella categoria “Altri link interessanti” troverai che c’è, da oltre un anno, un link al sito del MAO.

    2) l’affermazione “si tratta della più importante collezione permanente di arte buddhista in Italia” non è mia bensì di uno dei curatori della mostra in corso a Palazzo Bonacossa a Milano, affermazione rilasciata dal curatore al Corriere della Sera e riportata dal quotidiano in un articolo che recensiva la mostra. A tale affermazione un po’ perentoria io ho aggiunto – per attenuarla – l’avverbio “probabilmente”, facendo come esempio la collezione di arte del Gandhara presente nel MNAOR di Roma.

    3) il MAO è un ottimo museo ma purtroppo comunica poco e male le proprie attività e il proprio patrimonio museale. A riprova di questa mia affermazione ti posso portare la mia esperienza personale: giornalista specializzato sull’Asia (da 25 anni) ho scritto più volte al MAO chiedendo di essere informato sulle future attività del Museo ma non ho mai ottenuto uno straccio di risposta. Così, poiché non abito a Torino, può darsi che a volte mi sia sfuggita qualcuna delle attività del Museo (e se così fosse me ne scuso con i lettori) ma cerco sempre di informarmi e darne conto, nonostante il silenzio da parte del Museo.

    Grazie di avere scritto, ciao
    Marco

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