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Workshop e concerti di musica afghana (e non solo) a Forlì

4 Marzo 2011 di 6 51 views

Arriva un prestigioso esponente della cultura afghana in Italia, e per una volta potremo parlare di Afghanistan non a causa della guerra bensì della straordinaria tradizione musicale di questo Paese. Sabato 5 e domenica 6 marzo 2011 il Centro Culturale Khatawat di Forlì (via Pelacano 12, info@khatawat.it) presenta Daud Khan Sadozai, virtuoso del robab (uno strumento simile al liuto) e allievo della prima ora di Ustad Mohammad Omar, che fu il più grande interprete di robab nella tradizione classica afghana.

Daud Khan Sadozai – che ha studiato anche il sarod, strumento musicale indiano derivato dal robab – presenta al Centro Khatawat un workshop dedicato alla musica dell’Afghanistan. Il robab (o rubab, رُباب), la cui presenza è attestata dal settimo secolo d.C.,  è utilizzato oggi in Afghanistan dai musicisti pashtun e tajiki ma anche dai kashmiri e dai kurdi iraniani. Il seminario sarà aperto a tutti gli strumenti e consisterà in una panoramica delle tecniche esecutive, dei principali raga (modi) e del repertorio classico e popolare. E domenica sera alle 21 si terrà il concerto.

Agli appassionati delle tradizionali musicali orientali il Centro Culturale Khatawat (parola che in arabo significa “passi”, e che allude al cammino da svolgere insieme) presenta anche altri appuntamenti interessanti. Come questo: sabato 9 e domenica 10 aprile 2011 un ciclo di incontri su oud e musica turca con Peppe Frana; 9 ore di workshop, aperto a tutti gli strumenti melodici non tastati, ai percussionisti e ai cantanti, consistera’ in una panoramica sulle tecniche esecutive della musica turca, delle principali famiglie di makamlar (modi), degli abbellimenti e delle forme compositive tipiche della musica ottomana. Il corso e’ aperto anche ai principianti ma e’ preferibile una buona capacità di lettura dello spartito.
L’oud (il liuto arabo) appartiene alla famiglia dei cordofoni (Al Oud in arabo significa legno). L’oud è un’ evoluzione del barbat, antico strumento persiano pre-islamico. E’ suonato in tutto il mondo arabo-islamico, considerato il re degli strumenti musicali, ed è talmente importante che l’intero sistema armonico arabo si basa sulla posizione della mano sinistra sul manico dell’oud.

Buon ascolto a tutti…

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6 Risposte »

  • Workshop e concerti di musica afghana (e non solo) a Forlì :

    […] Per approfondire consulta articolo originale: Workshop e concerti di musica afghana (e non solo) a Forlì […]

  • Enrica Garzilli :

    Il ritmo e la melodia sono assai simili a quelli del sitar, la grande India ha esteso la sua influenza in tutta l’Asia meridionale.

  • Clara :

    Ciao Marco, rientrata dall’India con la magia nel cuore… sai che il tablista del video, Ciro Montanari, è un mio amico, e suona spesso con mio marito! Un bacione da Antwerpen

  • marco restelli (autore) :

    Bentornata Clara! Dunque tuo marito si occupa si tradizioni musicali orientali? Mi sorgono spontanee alcune domande: dove si esibisce, che strumenti musicali suona tuo marito (e come si chiama)? Fateci sapere se ci sono concerti o workshop di musica dall’Asia! ciao

  • Clara :

    Mio marito, Riccardo Battaglia, studia sarod da quasi dieci anni: è un “discepolo” di Pradeep Bharot, a Bombay… Fa concerti in Italia e soprattutto in India… ti terrò informato, of course. Ha anche un gruppo indiano, i Takshila. In quel gruppo, suona la chitarra. Insegna anche musica indiana (sarod) al conservatorio di Vicenza. Anzi, quando rientro in Italia a fine marzo, ti spedisco un loro cd 🙂
    un abbraccio da Anversa,

  • pino :

    Ciao Marco, io non conoscevo la musica afghana prima di conoscere Daud ma ne sono rimasto molto impressionato, è come dice uno dei post precedenti, una musica vicina a quella indostana, ci sono raga che tra l’altro hanno in genere lo stesso nome di quelli indiani, ma veramente bello è stato scoprire la bellezza di questo strumento, il rabab e soprattutto assistere al concerto di Daudd molto intenso ed evocativo. Invito tutti, in particolare gli amanti della musica indostana come me, a cercare traccia di questa tradizione musicale almeno su youtube, ma si riesce anche a trovare qualche cd in giro epr internet.
    Grazie Marco é molto bello che su questo blog dai spazio alle ricchissime tradizioni di questi paesi di cui ormai nei circuiti tradizionale dell’informazioni si parla solo per questioni geopolitiche e tra l’altro temo spesso disinformando.
    ciao a tutti da Rimini

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