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Il nuovo tempio sikh nel cremonese: un bell’esempio di integrazione

27 Agosto 2011 di 13 544 views

Erano attesi tremila sikh, ne sono arrivati quasi seimila, da tutto il nord Italia. A Torre Picenardi, nei pressi di Pessina Cremonese, il piccolo comune dove  il 21 agosto 2011 è stato inaugurato un nuovo Gurdwara (letteralmente “la porta del Guru”, così si chiamano i templi sikh) ho visto  famiglie sikh arrivare a bordo di auto con le targhe più diverse, dal Piemonte al Trentino Alto Adige. Segno che l’evento era molto sentito: da anni  la comunità sikh italiana – che conta ormai molte decine di migliaia di membri – attendeva infatti la costruzione di un grande Gurdwara per il Nord Italia, da affiancare a quello che venne inaugurato nel 2000 a Novellara (provincia di Reggio Emilia). Non è – come hanno scritto molti giornali – “il più grande tempio sikh d’Europa” (perché il più grande è a Londra) ma è comunque vasto duemila metri quadrati (su due piani) e capace di ospitare 600 persone per la preghiera. La costruzione del tempio non è  terminata (mancano ancora le cupole dorate previste dal progetto, che vogliono richiamare il Golden Temple di Amritsar, in Panjab) ma l’edificio è già costato un milione e 800mila euro, di cui un milione e 300mila in mutuo e i restanti 500mila pagati dai fedeli con le offerte.

Il nuovo tempio sikh nel cremonese. Foto di Marco Restelli

In una giornata torrida, la campagna cremonese si è trasformata in un piccolo Panjab: le donne sono arrivate vestite con coloratissimi salwaar kameez e dupatta,  gli uomini del Khalsa (la comunità “ortodossa” i cui membri, uomini e donne, fanno voto di difendere la fede e perciò portano il coltello rituale, il kirpan) con il turbante e la lunga barba, mentre i tanti sikh non-khalsa presenti coprivano la testa con foulard e bandane (ne ho visto uno con una bandana che inneggiava al rapper americano Eminem….) e i bambini, secondo tradizione, tenevano la crocchia di capelli racchiusa con un fazzoletto in cima alla testa.
I Sikh si sono mossi con il consueto ordine e ottima organizzazione, e le nostre Forze dell’ordine non hanno mai dovuto intervenire. Dopo avere parcheggiato un po’ ovunque i Sikh si sono recati a piedi al Gurdwara davanti al quale li attendevano i giovani allievi di una confraternita di Nihang (nella foto sotto, con le vesti gialle e il turbante blu) provenienti dal comune bresciano di Bagnolo Mella, impegnati a distribuire cibo e acqua a tutti. Ad attendere la folla c’erano anche le autorità: il presidente della comunità sikh cremonese Jatinder Singh, il Granthi (lettore del libro sacro, il Guru Granth Sahib) e vari sindaci della zona, fra cui l’attivissimo sindaco di Pessina Cremonese, Dalido Malaggi, anche lui con la bandana sikh in testa, in segno di rispetto.

Allievi di una confraternita di Nihang preparano il pasto davanti al tempio cremonese. Foto di Marco Restelli

Significativa la presenza di tanti colleghi dei media (giornali ma anche la RAI) francamente un po’ spaesati: alcuni preoccupati per i kirpan dei sikh – i quali non si stancavano di spiegare che non si tratta di armi bensì di oggetti religiosi – altri incuriositi nel tentativo di capire i simboli di una religione che in Italia è ancora poco nota nonostante la grande presenza di agricoltori panjabi nelle nostre campagne. In tanti cercavano spiegazioni un po’ su tutto. E una vale la pena darla: perché il tempio cremonese si chiama Shri Kalgidhar Sahib? Perché “Shri” e “Sahib” sono titoli onorifici mentre “Kalgidhar” è un appellativo riferito al decimo Guru dei sikh, Govind Singh (il fondatore del Khalsa), che portava sul turbante un piumaggio chiamato kalgi. Il nome rivela che il tempio è dunque dedicato al decimo e ultimo Guru dei Sikh.

E’ stata una giornata di cerimonie e di feste: iniziata con un elicottero che ha lanciato petali di fiori dal cielo, è proseguita con i discorsi delle autorità italiane e sikh e poi con preghiere, musica, canti e naturalmente il pasto comunitario dentro e fuori i langar, le grandi cucine di cui ogni tempio sikh è sempre dotato perché per i sikh l’ospitalità è realmente un dovere sacro, e chiunque bussi alla porta del tempio dev’essere accolto e sfamato (gratis). Lo stesso spirito di accoglienza dimostrato – lo dico con soddisfazione – dagli italiani presenti, autorità ma anche tanta gente comune, venuta magari solo per curiosità ma animata da grande rispetto. Del resto questa è una zona di forte tradizione civile, come dimostra il cartello all’ingresso del paese: “Pessina Cremonese. Comune libero da pregiudizi razziali, menzione speciale premio regionale per la pace 2010”. A completare il quadro di dialogo intercomunitario c’era anche, da parte dei Sikh, la distribuzione gratuita di un libretto in italiano sulla loro religione, relizzato dalla Sikh Sewa Society di Cremona.

Una giornata in cui tutti – cremonesi e sikh -  hanno cercato di fare del loro meglio per gettare ponti di dialogo e rispetto reciproco. Una giornata in cui, per una volta, mi sono sentito orgoglioso membro di questa “piccola Italia” civile e non razzista. E voi?

—————–

PER SAPERNE DI PIU’ SUI SIKH  E IL SIKHISMO: leggete i post contenuti nella categoria “Sikh in India e in Occidente”, nel riquadro “Categorie” sulla homepage di questo blog. Oppure scrivetemi, sarò lieto di rispondervi.

 

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13 Risposte »

  • Il nuovo tempio sikh nel cremonese: un bell’esempio di integrazione :

    […] Prosegue Articolo Originale: Il nuovo tempio sikh nel cremonese: un bell’esempio di integrazione […]

  • Clara :

    Ciao Marco! Ne avevo sentito parlare in radio, (io per scelta nn ho la tivù) e ero rimasta molto colpita da questa notizia perchè almeno qualcosa si muove anche in Italia verso l’integrazione e la tolleranza concreta. Buona settimana e grazie per tenerci sempre informati sul mondo Asia

  • Dino :

    Salve,
    non riesco a trovare da nessuna parte la traduzione integrale italiana del “Guru Granth Sahib” … e non capisco perché, dato che è il testo più importante di questa religione.
    Qualcuno mi sa spiegare “scientificamente” il perché?

    Grazie! 🙂

  • Marco Restelli (autore) :

    Ciao Dino, non trovi la traduzione integrale del Guru Granth Sahib in italiano semplicemente perché…non esiste. In italiano trovi solo un’antologia dei più importanti inni di questo libro sacro del Sikhismo. Il libro che devi cercare è questo: “Canti religiosi dei Sikh”, a cura di Stefano Piano, editore Bompiani. Spero di esserti stato utile, ciao, Marco/MilleOrienti

  • Mandeep Singh :

    Waheguru ji ka Khalsa Waheguru ji ki Fateh
    è da poco che ho notato i tuoi articoli (2-3) giorni e devo dire che sono davvero ben fatti e sono senza pregiudizi ( cosa difficile da trovare in questi tempi).
    io sono un ragazzo sikh che ha vissuto in Italia per ben 10 anni e mi sono trasferito in Belgio per motivi economici e volevo dirti che i ragazzi che fanno il Sewa nella foto sono gli studenti di un accademia che si trova a Bagnolo Mella, dove viene insegnato il gatka e la spiegazione di alcuni testi dei sikh e non sono ragazzi che sono venuti dall’ India. Forse lo sapevi già ma ho creduto che magari volessi informarti un po’ sulla cultura sikh potresti andare a bagnolo mella ( nella palestra delle scuole medie del paese il sabato e la domenica pomeriggio) oppure a san zeno ( sempre provincia di brescia) vicino alla picola stazione ferroviaria c’è un altra accademia dove viene insegnato anche il kirtan con tabla ed harmonium indiano, sempre negli stessi orari.
    ti volevo dire che se andrai in una di queste due accademie potra avere molte informazioni originali, (essendo gli insegnanti che hanno studiato in India nel Taksal, dove tutto viene insegnato come Guru Gobind Singh Sahib Maharaj indicò a Banda Singh Bahadur),quindi sono fonti molto attendibili di cui ho avuto la fortuna per quasi un anno di prendere insegnamenti sulla nostra religione e di diventare un vero Sikh e non uno che si fa il turbante solo per dire che sono Sikh.
    Restiamo in contatto tramite il sito.
    Waheguru ji ka Khalsa Waheguru ji ki Fateh

  • Marco Restelli (autore) :

    Sat Sri Akal, Mandeep Singh
    sapevo della scuola di gatka a Bagnolo Mella, e infatti ho scritto ancora sull’argomento del nostro gurdwara nel cremonese (vedi il post successivo: “Sikh padani e Grana padano. Viaggio fra gli immigrati indiani in Lombardia”). Mi fa molto piacere conoscerti e spero di incontrarti prima o poi, magari in un gurdwara. Per me il Sikh Dharma è un interesse profondo, me ne occupo e ne scrivo da vent’anni, perciò non mancheranno le occasioni di entrare in contatto. A presto!
    Marco/MilleOrienti

  • deborah :

    Buongiorno,
    avrei voluto assistere a un servizio religioso sikh, ma impossibile di trovare nessun sito che potrebbe darmi gli orari, giorni…
    Mi sapresti dire qualcosa?grazie

  • Marco Restelli (autore) :

    Gentile Deborah, la cosa migliore ̬ chiedere direttamente nei templi Рi principali sono quello di Pessina Cremonese (Cremona) e quello di Novellara (Reggio Emilia).
    In questo sito (non aggiornatissimo: mancano i nuovi templi di Pessina Cremonese e del Piemonte) si sono i link e i telefoni ai principali templi sikh in Italia e anche in altri Paesi europei…consultalo e troverai i telefoni e le mail a cui chiedere info.
    http://www.gurudwara.net/Gurudwara_List.aspx?SubID=120
    ciao, teniamoci in contatto
    Marco/MilleOrienti

  • deborah :

    Grazie per le informazione!!

  • Elogio dell'evasore fiscale | Orientalia :

    […] e di lussi assolutamente niente. I giornalisti collaboratori? I ricercatori universitari? E tanti altri, per esempio gli artigiani? Lo sa che le tasse che non paga lei le paghiamo noi anche per […]

  • Wisconsin, USA - Sparatoria in tempio sikh - Pagina 5 :

    […] Originariamente Scritto da mirkevicius Meno potenziali terroristi sulla faccia della terra Il nuovo tempio sikh nel cremonese: un bell’esempio di integrazione | MilleOrienti IL BACICCIA E' BULICCIO Bossi, un disastro, una mente contorta e dissociata, un […]

  • Alessandra :

    Ciao Marco, hai una mail privata sulla quale posso scriverti?.Mi piacerebbe farti alcune domande sul mondo Sikh. Grazie mille. Alessandra

  • Marco Restelli (autore) :

    Ciao Alessandra, la mia mail è pubblica (la puoi leggere qui sul blog nella mia pagina “chi sono”) ed è: marco.restelli88@gmail.com.
    ciao!
    MR

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