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Due ottimi libri sull’India: quella di oggi e quella di ieri

24 Dicembre 2012 di 2 69 views

Siddhartha Deb, autore di “Belli e dannati. Ritratto della nuova India”

La sosta natalizia dovrebbe concedere a tutti noi un po’ di tempo per leggere. Vi consiglio quindi due libri: entrambi sull’India ma totalmente diversi fra loro sia per il tema trattato, sia per il linguaggio, sia per l’epoca considerata. Il primo, un bellissimo reportage sull’India contemporanea, si intitola Belli e dannati. Ritratto della nuova India, di Siddhartha Deb (editore Neri Pozza, pp. 350, euro 18). Il secondo – dedicato invece alla tradizione spirituale hindu – è Mantra tantrici. Studi sul Mantrashastra di André Padoux (editore Ubaldini, pp. 205, euro 30). 

Cominciamo con Belli e dannati. Negli ultimi anni sono stati pubblicati numerosi saggi che illustrano il boom economico indiano e i mutamenti sociali da esso causati, ma quei saggi – spesso destinati ai soli “addetti ai lavori” – non possono avere l’immediatezza, la freschezza e la brillantezza di uno scrittore di razza qual è Siddhartha Deb. Il quale ha pensato bene di descrivere la “Shining India” usando un linguaggio a metà fra il reportage giornalistico e il romanzo autobiografico per raccontare la vita di alcuni protagonisti – sia “vincenti” sia “perdenti” – della nuova India. Con l’occhio del sociologo ma anche con la sottile ironia del romanziere Deb racconta le vite di cinque persone (non personaggi di fiction) che si arrabattono, con mezzi più o meno leciti, per stare al centro del boom o almeno per non venirne definitivamente escluse. Le loro vicende si snodano in una versione masala del “sogno americano”, dove anzi molti sembrano convinti che l’America sia “il vecchio” e l’India sia “il nuovo”. Come scrive Deb: «giovani uomini e donne educati a credere che lassù in alto, in qualche punto dei sacri corridoi aziendali, esistano tutta la sapienza e tutti i frutti della vita moderna». D’altra parte il boom economico produce nuove forme di esclusione, perché, scrive ancora Deb, «anche nella nuova India la mobilità  sociale è significativamente più limitata di quella che poteva esserci in America a cavallo del nuovo secolo». Belli e dannati è uscito in Italia qualche mese fa ma non mi pare abbia ottenuto l’attenzione che merita. Al contrario, nel mondo anglosassone  (con il titolo The Beautiful and the Damned) ha vinto il prestigioso Pen Book Award (qui potete leggere qualcosa al riguardo) e un critico del New York Times ha paragonato Siddhartha Deb a Francis Scott Fitzgerald….

 

Parliamo ora di un’India completamente diversa con il libro Mantra tantrici. «Tutti i mantra sono fatti di fonemi, la natura di tutti i fonemi è Shiva», spiega l’autore. André Padoux, insigne sanscritista francese, è uno dei massimi esperti del Tantrismo – corrente esoterica trasversale a Induismo, Buddhismo e Giainismo –  e in questo suo libro  spiega i numerosi significati e utilizzi di queste formule rituali – i mantra appunto – assai diffusi in tutte le scuole tantriche. E’ la Parola (Vac) il potere supremo che governa il mondo, e i mantra sono specchio e strumento del manifestarsi della Parola, nonché un mezzo a disposizione degli umani per  raggiungere l’illuminazione e la liberazione dal samsara, l’eterno ciclo delle rinascite  soggetto alla legge del karma. I mantra sono variamente definiti come forme sonore di una divinità, espressioni della Parola trascendente e strumenti per entrare in contatto con essa, mezzi di purificazione e di elevazione per i meditanti e i praticanti di yoga, formule magiche capaci di procurare facoltà e poteri sovrannaturali, e altro ancora… Importante notare che nel Tantrismo hindu i mantra non hanno un vero e proprio significato: sono sillabe tratte dall’alfabeto sanscrito e ritenute capaci di attivare nel meditante l’energia della divinità evocata. Questa evocazione – che avviene con la ripetizione del mantra – ha maggior potere se la ripetizione è silenziosa, cioè avviene solo nella mente anziché essere pronunciata con la bocca. Perché nella tradizione mistica hindu il silenzio ha maggiore ricchezza di significato della espressione vocale – intrigante paradosso per una civiltà che crede nella Parola e nella sacralità dell’alfabeto. Il libro di Padoux – non semplicissimo, va detto – è una vera chicca per gli studiosi e gli appassionati di Induismo, ma anche un ottimo regalo per quei praticanti di yoga che prendono sul serio questa nobile e antica disciplina.

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2 Risposte »

  • sonia.namste :

    Caro Marco,
    ho letto Belli e dannati un mese fa. L’ho trovato molto interessante.
    Ti auguro un buon inizio
    Con affetto
    sonia

  • enrico Bo :

    I migliori Auguri di cuore!

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