A Brescia il 19 giugno un incontro sul Turismo Responsabile in Birmania
Dopo il ritorno alla democrazia e l’ingresso della Premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi in Parlamento, la Birmania/Myanmar si sta rapidamente aprendo al mondo, e quindi al turismo. Ma quale tipo di turismo? In un Paese povero come la Birmania/Myanmar è giusto pensare a viaggi di Turismo Responsabile, che mostrino – accanto alle bellezze artistiche e culturali di questo meraviglioso Paese buddhista – anche i villaggi dove Ong come Cesvi-Cooperazione e Sviluppo realizzano programmi umanitari, sanitari e ambientali in favore delle popolazioni locali. Un Turismo Responsabile operato da organizzazioni etiche come East Asia Onlus, che versa una parte del costo del viaggio in favore di quei programmi umanitari.
Di tutto questo si parlerà a Brescia il 19 giugno alle ore 18 presso il Circolo Arci (Casa del Popolo, via Risorgimento 18). L’incontro è promosso dall’Associazione Culturale Tures e dall’Associazione Colori e Sapori di Brescia; i relatori saranno: Igor Vegni, antropologo e presidente di East Asia Onlus, che promuove itinerari di Turismo Responsabile in vari Paesi asiatici fra cui la Birmania/Myanmar; e Marco Restelli,  blogger di MilleOrienti, giornalista specializzato sull’Asia e docente di cultura indiana all’Università Statale di Milano. Vi aspettiamo per discutere con voi di questa nuova dimensione del turismo in Asia e ascoltare le vostre domande.

chissa’ seavranno parlato anche dei massacri etnici targati 969???
Gentile AM,
parlare di turismo responsabile in un Paese del sud est asiatico non significa parlare di quel Paese in modo “edulcorato”, anzi…
Io conosco la Birmania e ne seguo gli sviluppi politici. Quindi non ignoro l’ondata di nazionalismo politico-religioso di certi ambienti buddhisti e le loro campagne persecutorie nei confronti dei musulmani Rohingya, che si esplicitano nel movimento etichetatto 969.
Ma alla nuova Birmania credo si debba dare credito, anche per non vanificare gli sforzi di Aun San Suu Kyi e di tanti che, come lei, hanno lottato per la democrazia.
Una democrazia molto imperfetta, certo. Ma tu conosci democrazie perfette?
Un cordiale saluto, restiamo in contatto,
Marco
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