Una mostra fotografica sui Tulku, i grandi reincarnati del Tibet
Una mostra fotografica di piccole dimensioni ma di grande originalità e fascino: si intitola Tulku. Le incarnazioni mistiche del Tibet e rimarrà aperta a Milano fino al 29 gennaio 2017 presso Mandala – Centro Studi Tibetani (via Martinetti 7, info Segreteria del Centro: 340 0852285).
La mostra raccoglie scatti dei fotografi Giampietro Mattolin e Vicky Sevegnani, presentate dai testi di Piero Verni, tutti e tre ben noti ai lettori di MilleOrienti in quanto esperti di buddhismo tibetano e da molti anni frequentatori dei Paesi himalayani.
«I tulku sono quei maestri spirituali che scelgono di ritornare nel mondo, esistenza dopo esistenza, per essere di aiuto agli esseri viventi», spiega Piero Verni.  «La tradizione di queste reincarnazioni mistiche è una caratteristica peculiare del Buddhismo vajrayana, vale a dire la forma dell’ insegnamento del Buddha diffusa in Tibet, regione himalayana e Mongolia». La mostra milanese raccoglie il frutto di un lungo lavoro dei suoi autori, trent’anni anni passati fra i protagonisti di questa tradizione spirituale – i Tulku appunto – e i  monasteri ad essi legati in varie regioni  himalayane.
I 55 pannelli che compongono la mostra del Centro Mandala raccolgono infatti per la prima volta (perciò ho parlato di “originalità “) immagini, storie e luoghi legati ad alcuni tra i più importanti maestri reincarnati tibetani del XX e XXI secolo, fra i quali ovviamente il più celebre Tulku è il XIV Dalai Lama, Tenzin Gyatso, che è una manifestazione del Bodhisattva della Compassione universale. Fra i Tulku vi sono molte figure meno note del Dalai Lama ma non per questo di minore significato: per esempio Khandro Rinpoche, attuale detentrice della antica linea di insegnamenti femminili delle Jetsunma.
Le storie di questi uomini e queste donne,  i significati delle loro reincarnazioni, del ruolo che oggi ricoprono e dei monasteri che presiedono, possono essere scoperti o approfonditi leggendo l’unico libro in italiano su questa materia, un ottimo volume nato nel 2015 dalla collaborazione fra Verni (testi) e Mattolin (foto) e intitolato appunto Tulku, le incarnazioni mistiche del Tibet: potete leggere qui la recensione che fece MilleOrienti . Il libro, come la mostra milanese, fa parte del progetto L’Eredità del Tibet/Heritage of Tibet.

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