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Addio Om Puri, leggenda del cinema indiano d’autore

7 Gennaio 2017 di - 188 views

Non ballava né cantava come le star di Bollywood anche perché – diversamente da ciò che hanno dichiarato i nostri giornali e telegiornali – la parte più significativa della sua carriera non è stata a Bollywood bensì nel cinema indiano d’autore (Bollywood talvolta può produrre film magnifici, ma sono cosa ben diversa dalle varie cinematografie autoriali esistenti in India).
Om Puri, attore di enorme talento, se n’è andato il 6 gennaio 2017 all’età di 66 anni. Dopo aver frequentato il Film and Television Institute di Pune (la più prestigiosa scuola di cinema in India) lavorò fra gli anni Settanta e Ottanta con tutti i migliori registi di quello che veniva chiamato “Parallel Cinema” o “New Indian Cinema”, cioè il cinema indiano d’autore estraneo al mainstream bollyvoodiano. A partire dagli anni Novanta Puri decise di diversificare la sua attività lavorando anche a Bollywood, nella Tv di stato indiana e al di fuori dell’India in importanti film occidentali.


Anche chi non frequenta il cinema indiano dunque ha probabilmente visto qualcuno dei grandi film americani o europei in cui ha recitato Om Puri: a partire dal Gandhi di Richard Attenborough per continuare con La Città della Gioia di Roland Joffé, Wolf – La Belva è fuori, di Mike Nichols, Spiriti nelle Tenebre di Stephen Hopkins, Codice 46 di Michael Winterbottom, Mio figlio il fanatico di Udayan Prasad,  East is East – Una famiglia ideale di Damien O’Donnell, Il Fondamentalista Riluttante di Mira Nair,  La guerra di Charlie Wilson di Mike Nichols, fino all’ultimo film, Amore, Cucina e Curry di Lasse Hallstroem, al fianco di Helen Mirren.
Va anche ricordato che pur essendo cittadino indiano Om Puri ha ricevuto un’importante onorificenza in Gran Bretagna per meriti artistici.

Om Puri con Shabana Azmi e Patrick Swayze sul set del film “La città della gioia” (1992).

Quanto all’attività prevalente di Puri – appunto quella nel cinema indiano d’autore – basta scorrere l’elenco dei grandi registi indiani con cui ha recitato per capire la qualità del suo lavoro: Satyajit Ray, Mrinal Sen, Mani Ratnam, Mira Nair, Govind Nihalani, Ketan Mehta, Shyam Benegal, Saeed Akhtar Mirza, Udayan Prasad… Amici e compagni di una vita sono stati i migliori interpreti del cinema indiano d’autore: Smita Patil, Naseeruddin Shah e sopratutto Shabana Azmi, con cui recitò in oltre una quindicina di film in India e in Occidente. Come si vede, ha lavorato con il fior fiore dei registi e degli attori indiani.
Addio Om Puri,  vivrai per sempre in quello scrigno dell’immaginario collettivo che è il cinema mondiale.

Om Puri in “East is East – Una famiglia ideale” (1999)


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