Danze del Rajasthan a Milano: uno spettacolo, un seminario e un libro
Sabato 13 maggio 2017 avremo una rara e preziosa occasione: quella di assistere a un’ esibizione di danza kalbeliya del Rajasthan, uno stile di danza che nel 2010 è stato riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio Culturale Intangibile dell’Umanità .  L’evento è ospitato dallo Spazio Sirin (via Vela 15 Milano, ore 20.30, ingresso libero ad offerta). Ma non è tutto: lo spettacolo sarà seguito domenica 14, nella stessa sede, da un seminario/workshop (ore 15-17, costo 35 €).
In entrambi i giorni potremo ammirare una talentuosa danzatrice della comunità Kalbeliya di Jodhpur, Asha Sapera (foto sopra), che nonostante la giovane età si è già esibita con successo in prestigiosi festival musicali e coreutici sia in India sia in Europa. Accanto a lei il musicista italiano Nicolò Melocchi (foto sotto) virtuoso di strumenti aerofoni indiani come Bansuri, Algoza, Poongi, Morchang, da lungo tempo assiduo frequentatore del Rajasthan tanto da essere ormai considerato membro della comunità dei musicisti Kalbeliya.
Le origini, la storia e le peculiarità del patrimonio artistico kalbeliya, e dunque il senso profondo dello spettacolo di sabato 13 maggio, verranno spiegati a noi spettatori dalla “narratrice”  che è anche l’organizzatrice e la vera anima della serata: Maria Angelillo, docente di Lingua Hindi e Cultura Indiana presso l’Università degli Studi di Milano e, in particolare, profonda conoscitrice della cultura kalbeliya. Angelillo cominciò a studiare la casta dei Kalbeliya nel 2005, quando entrò per la prima volta in contatto con i
membri della comunità kalbeliya di Pushkar, nota città sacra hindu situata nel cuore della regione nord-occidentale del Rajasthan.
Fra gli svariati studi pubblicati da Angelillo sulle tradizioni, i costumi, le peculiarità linguistiche e religiose della casta, vi segnalo un suo affascinante libro di carattere antropologico: I Kalbelia di Pushkar. Dinamiche del riconoscimento e finzioni identitarie di una comunità in divenire (Roma, Edizioni Progetto Cultura, 2014, pp. 318, € 15).
I membri della casta dei Kalbeliya sono stati tradizionalmente nomadi e seminomadi del deserto del Thar, variamente identificati come musicisti, ballerine, cantanti, asceti e incantatori di serpenti. I loro modelli sociali e culturali però vanno cambiando rapidamente – senza dimenticare che si stanno sedentarizzando – e il libro di Angelillo vuole dare conto di tali mutamenti. Quanto all’ospite principale dei questa due-giorni dedicata al Rajasthan, cioè la danzatrice Asha Sapera (foto sotto) spiega Angelillo: «Il suo stile di danza è caratteristica espressione della declinazione della danza kalbeliya associata alla città di Jodhpur, in cui risiede con ormai caratteri di stabile sedentarietà una comunità di Kalbeliya particolarmente vivace e dinamica sul fronte artistico e su quello della diffusione, insegnamento e divulgazione del patrimonio coreutico e musicale kalbeliya».

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