Perché gli italiani amano il Giappone
Quando mai in Italia una mostra di arte giapponese ha totalizzato in soli quattro mesi quasi duecentomila visitatori? Fino a non molti anni fa esposizioni del genere attiravano un pugno di esperti della materia. Invece la mostra “Hokusai, Hiroshige, Utamaro” (qui sotto, un’opera di HIroshige) svoltasi fra la fine 2016 e il gennaio 2017, è stata un successo travolgente, con code continue di fronte alla sede espositiva del Palazzo Reale di Milano.
Senza nulla togliere ai tre grandi artisti esposti non è tutto merito loro: il boom della mostra è solo la più recente manifestazione di una curiosità di massa nei confronti della cultura giapponese. Capirne ragioni e significato richiede di fare un passo indietro.
Gli amori più belli sono ovviamente quelli corrisposti, ma un tempo la passione dei giapponesi per l’Italia era a senso unico: visitavano il nostro Paese e ne apprezzavano un po’ tutto – l’arte, la cucina, la gente, la moda, l’ambiente…. Tanto che l’Italia è ancora in cima ai loro desideri di viaggio. Viceversa, noi italiani andavamo a Tokyo solo per business, non vedevamo quasi altro, e non sapendo pressoché nulla della cultura giapponese tornavamo indietro senza aver capito un granché.
Ma nel tempo le cose sono lentamente cambiate. Una generazione di ragazzini è cresciuta guardando in Tv i cartoni animati di Goldrake o di Lady Oscar, ha usato videogame nipponici, mangiato sushi, cantato al karaoke e letto prima i manga e poi i romanzi giapponesi, a partire dall’enorme successo di Banana Yoshimoto negli anni ’90.
Arriviamo così ad anni recenti: questa consuetudine con i prodotti culturali del Sol Levante ha finito per generare quella “curiosità di massa” di cui parlavo all’inizio (ricordiamo le code interminabili davanti al Padiglione Giappone all’Expo 2015 di Milano) e si è poi tradotta in un boom di viaggi. Bastano due cifre eloquenti: fino a quattro anni fa andavano in Giappone ventimila italiani all’anno; oggi sono centomila l’anno. L’amore dei nipponici per noi è finalmente corrisposto, grazie anche alla celebrazione, nel 2016, dei 150 anni del Trattato di Amicizia fra Italia e Giappone.
A noi Esperti culturali di Kel 12 resta l’orgoglio di aver colto fra i primissimi questa tendenza, proponendo il Giappone con itinerari inediti, fra i luoghi più affascinanti dello Zen (come accadrà in questo viaggio dell’ottobre 2017) o alla scoperta delle tradizioni popolari, o legando il Giappone alla Corea e alla Cina. E ora vi porteremo alla scoperta della “nuova frontiera” giapponese, la sua parte più sconosciuta: la bellissima isola di Hokkaido.
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Questo mio editoriale è apparso sull’ultimo numero di Kel Magazine, rivista del Tour Operator Kel 12. Per info e programma sul viaggio “Autunno nel Sol Levante: viaggio al cuore dello Zen”, che guiderò nell’ottobre 2017, cliccare qui:
 http://www.kel12.com/itinerario.aspx?i=11671.
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