L’Induismo è un universo. Ecco un ottimo libro per scoprirlo
Ci sono libri che abbracciano universi. “Induismo” di Daniela Rossella (Edizioni Guerini e Associati) è uno di questi. Si tratta – nelle parole dell’autrice – di «una sorta di corso….destinato a tutti coloro che per la prima volta si accostano, o desiderano riaccostarsi in modo più ampio, al mondo dell’India antica e classica». Un libro non solo per esperti, dunque. E chi voglia accostarsi per la prima volta all’universo induista (non “indiano”, cioè dell’intera India, bensì solo della religione indù, perché nel volume le altre dottrine indiane, come il buddhismo, non sono trattate) non dovrà farsi spaventare dalla mole di 712 pagine. Perché il volume si presenta come una piccola enciclopedia fatta di tante voci: si può consultare quella che interessa, e poi passare a un’altra, seguendo con calma un percorso personale.
Ma che cos’è l’induismo? Ufficialmente, è la religione praticata da quasi l’80% degli indiani, interconnessa a una organizzazione sociale gerarchica – il sistema castale – tutt’ora funzionante, tradizionalmente basata non su una piramide di ricchezza, bensì su una piramide di purezza interiore.
Secondo molti studiosi l’induismo non è esattamente una religione, o almeno non lo è nel significato che noi occidentali diamo a questa parola. Per varie ragioni. Non ha un fondatore, non ha una data di nascita, i suoi principali testi sacri non hanno autore, non contempla l’idea della creazione dal nulla compiuta da un Dio, non ha dogmi riconosciuti da tutti i suoi fedeli, ha circa quattromila anni di storia durante i quali ha prodotto un enorme numero di correnti di pensiero, che vanno dalla mistica fino addirittura al materialismo. È più corretto dunque dire che l’induismo è una mare magnum, un mondo culturale molto eterogeneo al proprio interno.
Ogni aspetto dell’universo induista meriterebbe un libro, e ce ne sono infatti centinaia. Uno dei meriti di Daniela Rossella è quello di avere raccolto tutti gli aspetti di questo universo culturale in una sola opera di carattere enciclopedico, scritta con elegante chiarezza. Il sottotitolo del libro spiega l’ampiezza dei suoi interessi: «Religiosità , pensiero, letteratura» (dove quest’ultima comprende anche il teatro). Nella prima parte, dedicata a religione e filosofia, si spiegano i concetti di dharma e di karma, si introducono i grandi poemi epici (Mahabharata e Ramayana), i miti e i culti relativi alle principali divinità maschili e femminili, i sistemi filosofici tradizionali dell’induismo. Nella seconda parte, dedicata a letteratura e teatro, si parla di poesia, di lirica, di letteratura drammatica e di rappresentazioni teatrali in India. Per finire con la mistica erotica e l’esperienza estetica della devozione amorosa. La presenza dei temi di questa seconda parte del libro – oltre ad essere molto opportuna, perché si tratta di temi solitamente poco trattati nel libri sull’induismo – è un segno degli studi specialistici dell’indologa Rossella, traduttrice dal sanscrito (per volumi Einaudi, Marsilio e altri) di poesia amorosa e di letteratura drammatica.
Se poi, incuriositi, vorrete approfondire uno dei moltissimi aspetti trattati in questo libro, consultate le ultime 50 pagine, dedicate alla bibliografia. Troverete sicuramente qualcosa che fa per voi.
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Daniela Rossella
Induismo. Religiosità , pensiero, letteratura.
Prefazione di Roberto Perinu.
Edizioni Guerini e Associati.
Milano, 2018.
Pagine 712, € 48.
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Questo mio articolo è stato pubblicato prima su CorriereQuotidiano.it

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