Cronache del viaggiatore curioso…che resta a casa
Cari lettori, ecco un mio articolo apparso nella rubrica “Cronache del viaggiatore curioso” di Italia a Tavola. Il direttore invitava i membri del Gruppo Italiano Stampa Turistica a raccontare come vive un giornalista di viaggi in tempi di coronaschifus. Buona lettura!
Preparare la colazione del mattino per mia moglie Elena, e prendermi cura del mio piccolissimo giardino Zen: ecco due cose che mi piace fare appena alzato. Il giardino Zen, appena 30 cm., è un regalo che mi fecero anni fa i miei figli. Non a caso. Sanno che alcuni soffrono di “mal d’Africa†ma il loro papà ha il “mal d’Asiaâ€. È così sin da quand’ero ragazzo, e ora il film dei ricordi scorre velocissimo: studi asiatici a Venezia, missione archeologica in Nepal, incontri importanti – Tiziano Terzani, Fosco Maraini, Piero Verni – e poi 35 anni di viaggi nei mille Orienti. Come giornalista, studioso, scrittore, guida culturale. (Quasi) sempre in Asia, la passione di una vita.
- MR nel Deserto di Sale del Gujarat, India
- MR con le ciaspole sull’isola di Hokkaido, Giappone
- MR durante Holi a Jaisalmer, Rajasthan, India
- MR fra le donne Padaung del Lago Inle in Birmania
- MR nella tenda dei Naga Baba al Kumbha Mela di Allahabad, India
- MR a Tikkal, Guatemala
- MR ad Amritsar, Panjab, India
- MR a Hong Kong
- MR a Pattadakal, Karnataka, India
- MR in navigazione sul Mekong in Laos
- MR nella Borsa di Tokyo
- MR nella sua casa a Milano durante l’epidemia di coronavirus
In questi tempi di CoronaSchifus la nostalgia-canaglia del viaggiare si fa sentire. Reagisco facendo sui social media buffi post in cui il sottoscritto, in giacca e cravatta nel salotto di casa propria, consiglia itinerari della mente ad altri reclusi come lui. Come?  Attraverso i libri naturalmente. Perché leggere è come andare, camminare verso l’Altro da me: incontrarlo, capire il suo diverso modo di stare al mondo e di vivere la vita, è un bisogno fortissimo. Alla faccia di chi crede che la globalizzazione abbia inghiottito tutto, il mondo è ancora un posto ricco di sorprese. Perciò dobbiamo andare, leggere, muovere le gambe, girare le pagine. Insomma, tutto, tranne che stare fermi.
E invece siamo qui: ognuno a casa sua. Per senso di responsabilità . Per autodisciplina. Lo faremo finché è necessario. Ognuno, magari, cercando piccole consolazioni. Come fare ginnastica o yoga in casa propria. Oppure praticare la nobile arte della cucina. Per un caso fortunato, vivo con un’altra socia del Gist: Elena Bianco, un’esperta di enogastronomia che non si limita a scrivere di food…lo crea. Insomma, cucina divinamente piatti italiani e di luoghi lontanissimi. Per questa sera ha annunciato: cena di pesce. Farà una delle sue leggendarie “ricette segrete� Lo ammetto: essere recluso in un ristorante gourmet ha i suoi vantaggi.
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