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Ecco i due nuovi Patrimoni Culturali Unesco dell’India: Gwalior e Orchha

21 Gennaio 2021 di - 488 views

Orchha: uno dei palazzi principeschi, nuovi Patrimoni Unesco. Photo by Marco Restelli

Ecco un articolo che ho pubblicato su NationalGeographicExpeditions.It. Buona lettura!

Buone notizie per chi ama l’India: l’Unesco ha deciso di includere fra i Patrimoni Culturali Mondiali i magnifici palazzi storici di due cittadine dell’India centro-settentrionale: Gwalior e Orchha (foto sopra). Si trovano entrambe nel Madhya Pradesh, uno dei tanti Stati indiani ingiustamente poco considerati dal turismo italiano (come il Panjab, il Karnataka, il Gujarat, il Bengala, il Bihar…).
L’inclusione di Gwalior e Orchha nella World Heritage City List porterà a 40 il totale dei siti Unesco dell’India ma soprattutto porterà a una serie di interventi di restauro e abbellimento di fortezze, palazzi e templi, e a un masterplan di sviluppo turistico delle due località, a partire da una visita che gli esperti dell’Unesco compiranno in Madhya Pradesh nei primi mesi del 2021.
È interessante anche notare che l’Unesco ha voluto valorizzare entrambe le anime dell’India, quella induista e quella musulmana: Gwalior e Orchha sono ricche di memorie sia degli scontri sia dei fertili incontri fra queste due culture. Ma vediamo brevemente quali sono i tesori che brilleranno di nuova vita sotto gli occhi di noi viaggiatori.

ORCHHA, la Nascosta

Orchha: mausolei principeschi, nuovi Patrimoni Unesco. Photo by Marco Restelli

Non lontana dalla famosa Khajuraho, la cittadella medioevale di Orchha è molto meno nota e frequentata, ma è uno di quei luoghi in cui si può ritrovare l’atmosfera dell’India di una volta. Dimenticatevi il caos e il baccano tipici dell’India metropolitana, Orchha significa “La Nascosta” ed è proprio così: sdraiata su una riva del fiume Betwa, è coperta da una coltre di silenzio, tanto che a volte l’unico rumore che si sente è lo sciacquìo dei panni lavati a mano nel fiume. Dal 1500 Orchha fu la capitale della dinastia Bundela di origine Rajput, e di quella gloriosa età oggi conserva molte testimonianze: mahalhaveli, cenotafi, giardini, fra cui spiccano il maestoso Raj Mahal (il palazzo reale) e il Jahangir Mahal, che venne edificato nel XVII secolo per ospitare degnamente l’imperatore Moghul Jahangir, venuto in visita di Stato. Tutto ciò – dai palazzi ai giardini – è di grande eleganza ma anche in cattivo stato di conservazione, per cui possiamo dire che l’intervento dell’Unesco arriverà giusto in tempo per salvare questi tesori. Appena si potrà tornare a viaggiare, vi consiglio di andare a scoprire Orchha, La Nascosta…prima che il suo inevitabile successo ne cambi per sempre l’atmosfera rarefatta.

GWALIOR, la Guerriera

Gwalior: il leggendario Forte testimone delle battaglie della Jhansi ki Rani,
la regina guerriera di Jhansi.

Se pensate che leggendari castelli e fortezze siano una prerogativa del solo Rajasthan, allora dovete venire in Madhya Pradesh ad ammirare la fortezza di Gwalior, che l’imperatore Babur della dinastia Moghul definì «la perla più preziosa della collana delle fortezze indiane»: imponenti bastioni turriti che racchiudono palazzi riccamente decorati , templi, vasche e giardini, il tutto che domina da una collina di arenaria lunga 3 kilometri. Nella sua lunghissima storia la città di Gwalior ha visto passare ogni tipo di invasori – a partire dagli Unni che la conquistarono nel VI secolo a.C. – e contro tutti ha combattuto per la propria indipendenza, con alterne fortune. Ma una costante della storia di Gwalior la Guerriera è che le donne qui vengono ricordate in canzoni e racconti (e oggi in film, libri e fumetti) per il loro coraggio, manifestato in molti modi.

Lakshmibai, la Regina guerriera di Jhansi (Jhansi ki Rani in lingua hindi), che morì combattendo davanti al Gwalior Fort. A lei sono ispirati film, libri e fumetti.

La protagonista più celebre della lunga epopea di Gwalior è Lakshmibai, nota in India come Jhansi ki Rani, cioè la Regina di Jhansi, una località vicina ad Orchha. Lakshmibai fu un’eroina della Guerra di Indipendenza del 1857 contro il colonialismo britannico: davanti alle mura massicce di Gwalior guidava gli indiani alla carica combattendo a cavallo, tenendo la spada in mano e il figlioletto in uno zaino dietro la schiena. Così vinse molte battaglie e così fu uccisa da un colpo di fucile nel 1858 a Gwalior. Dopo la sua morte divenne leggenda, un simbolo dell’anelito dell’India all’indipendenza. Perciò, cari viaggiatori, quando guarderete la fortezza di Gwalior ricordatevi di Lakshmibai, la Giovanna d’Arco indiana con il bimbo nello zaino.

La copertina di un libro ispirato alla regina guerriera
eroina della guerra d’indipendenza indiana del 1857.
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