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India, acqua per i villaggi del Ladakh: quando il turismo può aiutare l’ambiente

14 Ottobre 2022 di - 251 views



«L’Himalaya è una delle regioni al mondo più vulnerabili al cambiamento climatico, un fenomeno che colpisce sopratutto i grandi ghiacciai che ora si stanno sciogliendo e rimpicciolendo. Io frequento le regioni himalayane dal 1996 e in Ladakh (India del nord) mi sono accorta che questa situazione critica sta riducendo alla sete tanti villaggi, che da sempre bevono acqua di disgelo. Il problema è che se i ghiacciai si sciolgono troppo presto e troppo in fretta non resta l’acqua necessaria a persone, animali e coltivazioni. Anche in Italia, nell’estate 2022, abbiamo iniziato a sperimentare sulla nostra pelle cosa significa siccità. Allora mi sono chiesta: come posso aiutare la gente dei villaggi del Ladakh?»

L’antropologa Angelica Pastorella in Ladakh

A questa domanda l’antropologa e sinologa Angelica Pastorella ha risposto creando il  Progetto Water  & Beyond,  per preservare l’ambiente naturale, umano e culturale dei villaggi himalayani. Ma un progetto del genere ha bisogno di finanziamenti: a chi chiederli per fare il primo passo? Il destino a volte ha in serbo belle sorprese. Il Ladakh è un magnifico territorio himalayano di cultura buddhista che attira da sempre viaggiatori amanti di quelle atmosfere uniche, e Angelica è – oltre che una studiosa – una Guida Esperta del Tour Operator Kel 12.  Ed ecco l’asso nella manica. Angelica in quanto Esperta conosce l’Amministratore Delegato di Kel 12, Gianluca Rubino, e il Presidente di Kel 12, Massimo Grossi: a loro ha chiesto una importante sponsorizzazione del Progetto Water & Beyond, e sono stati ben felici di aiutarla.


Perché Kel 12 si è resa disponibile? Perché è un’azienda B Corp (cioè una Società Benefit): ad essere precisi è la prima impresa turistica italiana a ottenere la certificazione B Corp, e la settima nell’Unione Europea. Le imprese B Corp non solo si impegnano a considerare i propri impatti sociali e ambientali con lo stesso rigore solitamente riservato al profitto, ma si fanno promotrici di un nuovo paradigma economico, in cui l’azienda non genera solo dividendi per gli azionisti ma anche benefici per altri. «Durante la pandemia abbiamo riflettuto sul fatto che in fondo ci siamo sempre mossi col massimo rispetto  dei luoghi che programmiamo», ha dichiarato l’AD di Kel 12, Gianluca Rubino. «Abbiamo pensato che i tempi fossero maturi per trasformare il nostro business turistico in una leva per il bene comune, in un modello di impresa più sostenibile, inclusivo e rigenerativo. Il messaggio che vogliamo trasmettere è che si può essere azienda a scopo di lucro caratterizzandosi con un livello più alto di trasparenza, accountability e mission».  

Da sinistra: Gianluca Rubino, Angelica Pastorella, Marco Cattaneo e Matteo Ghedini. Foto di Marco Restelli

Di questi temi si è parlato a Rimini il 13 ottobre 2022 alla maggiore Fiera italiana del Turismo, TTG Travel Experience, durante un incontro intitolato “B Corp, quando il business turistico diventa una forza per il bene comune“.  Gianluca Rubino ha spiegato il senso della evoluzione di Kel 12 in B Corp come un vantaggio condiviso fra l’azienda, i suoi  clienti e la società in generale; Angelica Pastorella di Water & Beyond si è soffermata sulle problematiche ambientali nel Ladakh e le risposte che la popolazione cerca di dare alla crisi idrica;  Matteo Ghedini di NATIVA  ha raccontato la mission di questa Regenerative Design Company: accelerare la transizione delle imprese verso modelli economici rigenerativi.  Moderatore prestigioso: Marco Cattaneo, Direttore di National Geographic. Oggi il movimento B Corp è presente in 85 nazioni, in 158 settori merceologici. In Italia attualmente sono presenti oltre 190 società B Corp, nel  mondo sono più di 5800. A  proposito della scelta B Corp il Presidente di Kel 12, Massimo Grossi, ha osservato: «Abbiamo affrontato il percorso che garantisce legalmente e moralmente gli interessi del personale, delle comunità e dell’ambiente oltre a quello degli azionisti. È una scelta di non ritorno; in ogni bilancio va dichiarato il raggiungimento degli obiettivi e ogni tre anni si passa nuovamente al setaccio del movimento B Corp. Dunque si può essere parte attiva del cambiamento? Sì».






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